Hanno chiesto al datore di lavoro di fermare per un’ora la produzione in occasione dei funerali di Stato e del lutto nazionale per le vittime del terremoto in Abruzzo e per questo sono stati licenziati. È successo ai 120 lavoratori della Santa Croce di Canistro, azienda delle acque che ha sede a pochi chilometri di distanza dall’epicentro del terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo lo scorso 6 aprile. “La loro richiesta dettata dal buon senso e dalla volontà di aderire al lutto che li aveva coinvolti così da vicino – spiegano i dirigenti sindacali – ha scatenato le ire del datore di lavoro, che non ha dato il suo permesso alla fermata delle produzioni. I lavoratori hanno deciso allora di abbandonare la fabbrica e di rendere ugualmente omaggio alle vittime del terremoto. A pochi giorni di distanza, però, il datore di lavoro ha fatto pervenire loro tramite un telegramma la notifica di licenziamentoe ha sporto denuncia nei confronti del segretario generale della Flai Cgil dell’Aquila, Luigi Fiammata, con l’accusa di associazione a delinquere: il licenziamento collettivo - ha spiegato ieri il legale rappresentante della società, Camillo Colella, rappresenta la risposta ad un "disegno criminoso" di "famiglie del luogo" che, con l'appoggio proprio della sigla sindacale, vorrebbero 'riappropriarsi della gestione dell'azienda' di Canistro Terme.
venerdì 1 maggio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento