L'elenco è tanto lungo quanto imbarazzante ma a farla da padrone sono le testate di partito, le fondazioni e gli enti morali. Come "L'amore vince", edito dalla Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio; o come l'Avvenire (6,3 milioni di euro), quotidiano della Cei. E poi, che dire di "Motocross" (517 mila euro) e "Sportsman-Cavalli & Corse" (2,5 milioni), "Chitarre" (296 mila euro) e "Ti saluto fratello" (44.960 euro), "Civiltà cattolica" (66.700 euro), "L'aurora della Lomellina" della diocesi di Vigevano (45.197 euro). Ma al grande banchetto del finanziamento pubblico non mancano sicuramente gli organi di partiti o movimenti veri e presunti. Che dire, per esempio, della Discussione? E' introvabile in edicola, ma nei decreti di stanziamento è sempre presente: 15,148 milioni di euro in 7 anni. E ancora, "Linea", un mistero editoriale da quasi 16 milioni di euro, si presenta come organo del Msi-Fiamma Tricolore, "Il Campanile", saldamente accucciato nelle mani dei figli di Clemente Mastella, Pellegrino ed Elio, che ha incassato già quasi 6 milioni di euro. "L'Opinione delle Libertà", invece, ha messo in cassaforte 13milioni di euro, spicciolo più spicciolo meno. E che dire della diaspora editoriale socialista? L'Avanti! ha macinato quasi 15 milioni di euro. L'Avanti! della domenica, settimanale, dal 2000 al 2003 ha messo in banca 2.360.545 euro.Il Socialista Lab, quotidiano della cui esistenza in pochi si sono accorti, in tre anni di euro ne ha ottenuti 758 mila.La Gazzetta politica, settimanale, dal 2002 al 2005 ha superato 1,6 milioni di euro. E poi, ancora, gli alfieri del mercantilismo: La Voce repubblicana, ectoplasma da edicola, tra aperture e chiusure ha presentato un conto da 2,263 milioni di euro. Liberal ha un etichetta politica lontana dal Leviatano dello Stato, ma vicina alla cassa di Palazzo Chigi: dal 2003 al 2006 ha incassato oltre 3 milioni di euro. Andiamo avanti con L'Europa rimasuglio di testata del PD ha messo in tasca, in soli 4 anni, qualcosa come 14 milioni di euro, quanti di voi l'hanno mai letto?Il Foglio di Ferrara ha incassato finora oltre 25 milioni di euro. E infine "Il Denaro": quasi 14 milioni di euro. Roma ladrona? Non quando si tratta di sbancare i contribuenti: il quotidiano leghista La Padania infatti si è assicurato 28 milioni in sette anni, circa 4 milioni ogni 12 mesi. E "Libero"? Non ne parliamo che è meglio. Ma quante sono le diocesi italiane? Quante le case generalizie, le fondazioni, le pie società che editano, stampano, sopravvivono grazie ai contributi pubblici? Fuori dalla giungla comincia una sterminata prateria di carta.
domenica 19 aprile 2009
Da "L'amore vince" a "Il Campanile", lo scandalo dei finanziamenti per i giornali di partiti e diocesi
E vabbè, chiamiamoli giornali. Del resto, su questi "cosi" i contribuenti italiani riversano milioni di euro ogni anno. Ok, è vero, dei giornali molto spesso hanno poco o nulla. La foliazione? Mediamente 4 pagine. La redazione? spesso è soltanto un tavolo e un telefono. Lettori: nemmeno a parlarne. Eppure, quando si tratta di attingere dai fondi pubblici, battono cassa con la stessa veemenza di Repubblica o del Messaggero. Anche perché nulla è più facile che incassare un contributo: basta dichiarare la tiratura, presentare un bilancio e poi aspettare la liquidazione della fattura. E le vendite? No, quelle non servono.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento