lunedì 20 aprile 2009

ESCLUSIVA/ Terremoto, Ecco il verbale (originale) che dimostra che era possibile evitare tante morti


Un'ora di discussione: fitta, tecnica, operativa. Attorno al tavolo della Commissione Grandi Rischi siedono i massimi esperti italiani in fatto di terremoti, dal professor Boschi (Ingv) a Calvi e De Bernadinis; insomma, quelli che stabiliscono "tecnicamente" se la nostra vita potrebbe continuare dopo la prossima scossa. E poi, ancora, c'è il sindaco dell'Aquila e l'assessore regionale alla Protezione Civile dell'Abruzzo. Sono le 18.30 del 31 marzo, qualche giorno prima del terremoto che sconvolgerà l'Abruzzo. Siamo a L'Aquila. Il professor De Bernardinis (vicecapo settore tecnico-operativo) apre l'incontro e spiega che "la riunione si è ritenuta necessaria per esaminare la fenomenologia sismica in atto da alcuni mesi nel territorio della provincia aquilana, che è culminata nella scossa di magnitudo 4.0." del giorno prima, il 30 marzo. Una magnitudo importante, di poco inferiore a quella (4.6), che ha distrutto L'Aquila qualche giorno dopo. Poi interviene il professor Dolce (direttore ufficio rischio sismico) che, riporta il verbale, "fornisce un primo inquadramento delle problematiche da affrontare" con riferimento ai "danneggiamenti subiti dalle costruzioni". Si susseguono una serie di interventi in cui si evidenza l'impossibilità di prevedere i terremoti anche se, come afferma il professor Boschi "guardando l'Italia nel suo complesso probabilmente c'è una logica che governa i terremoti". Quello che è noto, sempre secondo Boschi è che il Comune di L'Aquila è classificato come zona 2 "ed è dunque caratterizzato da una sismicità che richiede una particolare attenzione verso le costruzioni, che vanno rafforzate e rese capaci di resistere ai terremoti" ed in particolare, come afferma il dottor Dolce, è "importante nei prossimi rilievi agli edifici scolastici, verificare la presenza di elementi" di vulnerabilità di parti fragili non strutturali. In altre parole, era noto già il 30 marzo che molte costruzioni sarebbero crollate in caso di terremoto. E inoltre non potendo prevedere i terremoti , ai fini di protezione civile occorre, secondo il professor Barberi -anch'esso presente alla riunione- "migliorare il livello di preparazione a gestire un'emergenza sismica". La riunione della Commissione Grandi Rischi si chiude alle 19.30: con quali risultati lo vedremo soltanto qualche giorno dopo.

1 commento:

  1. perchè non è possibile scaricare le copie dei verbali ?

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