martedì 28 aprile 2009

Divieto di fumo? Sì, tranne al Senato


La legge è uguale per tutti? Macché, semmai per quasi tutti. Sì perché, ancora una volta, ciò che vale per il cittadino comune non riguarda la Casta. Qualcuno di voi proverebbe ad accendere una sigaretta al bar o in un ufficio pubblico? Ovviamente no perché -come è noto- vige un divieto (introdotto nel 2005) che si fonda su valide motivazioni di tutela della salute e di sicurezza degli ambienti di lavoro o aperti al pubblico. Il divieto? La legge? La salute nei luoghi di lavoro? Andatelo a dire ai frequentatori dei palazzi del Senato e in particolare a quei canuti senatori che fumano allegramente all'interno di Palazzo Madama. Per fortuna, il primo aprile scorso, anche il Segretario Generale del Senato si è accorto -con quattro anni di ritardo- che esiste una legge e ha emanato frettolosamente una circolare in cui ricorda che anche "all'interno dei Palazzi del Senato sono in vigore norme che disciplinano il divieto di fumo e pertanto, è fatto obbligo di rispettare rigorosamente tale divieto e al personale addetto alla sorveglianza di rendere effettive queste disposizioni". Servirà? Sì, no, forse? Che fa, l'accendiamo?

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