sabato 18 aprile 2009

Susanna vuol dire fiducia. No la Petruni alla direzione del Tg2

"Col terremoto abbiamo fatto ascolti record"
sintesi di un concetto perverso di Susanna Petruni

Ieri si è tenuto a Palazzo Grazioli, la residenza privata del premier nella capitale, un vertice di maggioranza dove si è scelto il nuovo organigramma dei direttori di reti e telegiornali Rai. Insomma, il solo governo presieduto dal proprietario di quella che dovrebbe essere l'azienda "concorrente" Mediaset, i nuovi adepti galoppini nell'azienda pubblica, pagata con i soldi del popolo bue ma al servizio di un uomo solo. Silvio Berlusconi. E si conferma la voce che già da giorni impazzava nell'avvilente totopoltrone di Viale Mazzini: a dirigere Raidue ci sarà forse proprio lei. Susanna "tutta panna" Petruni. Ma chi è la servizievole cronista: ogni volta che vedete Susanna Petruni condurre il TG1, sappiate che la sua promozione alla conduzione è avvenuta sotto la gestione di Clemente J. Mimun, l’uomo che al TG1 censurava anche Berlusconi pur di salvaguardare l’immagine di Berlusconi, e che poi è stato promosso alla direzione del TG5 (ma và?).
Pochi mesi prima della sua promozione, la Petruni produsse un servizio (di cui non trovo traccia su YouTube - e la cosa non mi stupisce, ma ha fatto storia ed ès tato minuziosamente analizzato da Articolo 21) che si può definire indegno anche della Pravda . Era un resoconto del discorso del luglio 2003 che Berlusconi tenne all’Europarlamento aprendo il semestre di presidenza europea .
Ebbene, quel giorno Berlusconi, mostrando ancora una volta di non avere una completa padronanza dell’italiano per capire le espressioni semantiche che lui stesso utilizza. disse al capo dei socialisti europei, Martin Schultz, il quale gli aveva rivolto delle critiche e posto delle chiare domande (cui non risponderà perché scomode), che l’Italia è il Paese del sole e del mare (raffica di risate degli europarlamentari, presidente compreso, mentre Prodi, all’epoca presidente della Commissione, sprofonda dalla vergogna) e queste testuali parole:

"Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto!"

Sul conflitto di interesse a cui molto hanno fatto riferimento: bene, forse non siete a conoscenza del fatto che, in Italia, i giornali ma soprattutto le televisioni che ancora appartengono al mio gruppo e alla mia famiglia, sono tra i nostri più decisi critici. Perché? Evidentemente vi manca il sole dell’Italia; non siete venuti e non avete mai acceso una televisione italiana. Se questa è la forma di democrazia che intendete usare per chiudere la bocca al Presidente del Consiglio europeo, vi posso dire che dovreste venire come turisti in Italia, perché qui sembrate turisti della democrazia.
Dare del kapò ad un socialista e dei “turisti della democrazia” ai parlamentari europei. Assurdo. E non si è mai scusato. Un po’ come l’abbronzato di Obama qualche tempo fa.
Ebbene Susanna Petruni confezionò un servizio nel quale riassumeva con la sua propria voce i punti del discorso di Berlusconi, omettendo tutta questa vergogna, e anzi togliendo la voce allo stesso Berlusconi. Quello schifo, che ebbe un enorme risalto in tutta Europa, al TG1 non fu mai dato. (E non fu l’unico servizio della Petruni pieno di “omissioni”).
La Petruni calpestò le regole deontologiche del suo mestiere (il giornalismo) e pochi mesi dopo verrà promossa alla conduzione. Quando la vedrete in tv, ricordatevene e pensate in che stato è l’informazione in Italia.

Su Facebook, intanto, è nato il gruppo di chi chiede il licenziamento della Petruni: http://www.facebook.com/wall.php?id=69781599199#/group.php?gid=69781599199

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